Geremia Solaris viene destato di soprassalto dal suono della sveglia che irrompe violento nella sua camera di Firenze. Non deve andare a lavorare, ma l’abitudine di alzarsi alla stessa ora non lo ha mai lasciato. Ha un forte mal di testa e nausea: sta bevendo troppo, sa che non dovrebbe, tra pochi giorni compirà cinquant’anni e quello che ha costruito, anzi quello che non ha costruito nella vita gli pesa come un macigno. Ma l’arrivo della mail di un professore conosciuto fin dai tempi dell’università è destinato a cambiare molte più cose di quante Geremia immagini: un testo in lingua latina seguito da una sequenza di lettere apparentemente priva di significato, un enigma che riaccende in lui la voglia di rimettersi in gioco. In fondo testi antichi, codici misteriosi, manoscritti e segreti fanno ancora parte della sua vita. I fallimenti, i sogni infranti e il tanto lavoro mai riconosciuto forse possono finalmente essere riscattati. Non sarà semplice per lui venire a capo di quello che fin da subito appare come un intricato e indecifrabile messaggio, ma la sua caparbia e conoscenza alla fine hanno la meglio, rivelando però uno scenario ricco di implicazioni, abitato da ombre che riportano alla luce un passato pronto a confutare o per lo meno a mettere in dubbio la storia per come la conosciamo…

Sulla strada aperta qualche anno fa da Dan Brown si inserisce anche questo romanzo che per Claudio Aita, storico della Chiesa e del Medioevo, è il primo con Newton Compton, un editore che a questo genere dedica molti titoli di autori blasonati come Marcello Simoni, tradotto in tutto il mondo, o Barbara Frale, storica di indiscussa competenza e preparazione. In questo romanzo che alterna capitoli ambientati nella nostra contemporaneità ad altri nella Firenze del 1300, ricchi di dettagli che ci restituiscono l’atmosfera dell’epoca, troviamo gli ingredienti classici del genere. Aita non si discosta dal solco già tracciato. Accattivante la copertina, di richiamo la fascetta scritta a caratteri cubitali, contenuto il prezzo: tutti particolari che sicuramente contribuiscono ad invogliare alla lettura gli appassionati del genere in cerca di una nuova avventura che rievoca in qualche modo l’ambientazione de Il nome della rosa, seppur per altri versi sia molto distante dal capolavoro indiscusso di Eco.

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